Se i Boomer ricordano nel 1952 la comparsa della prima cabina telefonica, installata in piazza San Babila a Milano, la generazione Z e Alfa, vedranno lo sbocciare della nuova frontiera della videochiamata progettata da Google.
La generazione C, quella sempre attivamente connessa a prescindere dall’età e costretta a estenuanti meeting su Zoom, potrà vivere la sensazione di un’esperienza reale, come in presenza, ma a distanza.
Possiamo dire addio dunque alle minuscole finestre di Zoom e entrare in ‘Starline’, la magica finestra di Google che consente di avere conversazioni con un altro essere umano creando proprio l’effetto di essere fisicamente presente, grazie a un sistema di telecamere e sensori che ricreano un modello 3D della persona dall'altra parte della chiamata.
L’obiettivo di Google è quello di attrarre le aziende che puntano a un modello di lavoro ibrido. Il costo? Non meno di 10mila dollari.
Il limite? Il rapporto costo/utilità. La cabina infatti consente solo one-to-one e dunque non si presta ai meeting aziendali che includono più persone, oltre al fatto che per connettere le copie 3D devono necessariamente esserci due cabine identiche. Oggi una call su Teams, o Zoom o su Google Meet è la soluzione più cheap, versatile, utilizzabile anche in mobilità da qualsiasi notebook o smartphone.
Tuttavia, l’idea di Google rappresenta un'alternativa agli incontri digitali che costringono alla creazione di un avatar fatto di pixel, perché, in cabina, ci siamo noi.