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Industria e società 5.0

In Europa i principi dell’industria 4.0 hanno già raggiunto un livello di maturità tale, da pensare già al futuro: così si è arrivati ad ipotizzare il concetto di industria 5.0
Questa volontà di volgere lo sguardo in avanti è stata in qualche modo indotta anche dalla situazione attuale dettata dal Covid-19 che ha evidenziato alcune vulnerabilità dell’industria, costringendo la Commissione Europea a spingere il piede sull’acceleratore. Traducendo, sono emerse delle pecche a cui è indispensabile porre rimedio (le metodologie lavorative, ne sono un esempio) nel breve periodo, ma non solo.
Nel frattempo infatti molti si sono interrogati sul ruolo dell’industria moderna nella società: a partire dal tema dell’impatto ambientale, da cui è nato il Green Deal, fino alla trasformazione del lavoro e dei lavoratori, conseguenza delle tecnologie attuali.
È tutto incentrato sull’aspetto tecnologico quindi? No, in realtà per la quinta rivoluzione industriale è necessario creare una Società 5.0: l’obiettivo è quindi quello di spingere le tecnologie all’interno della quotidianità di tutti i cittadini europei al fine di migliorare le condizioni di vita.

I principi dell’industria 5.0 individuati dalla Commissione Europea sono tre:

  • La Human-centrality che ha l’obiettivo di porre l’essere umano al cuore del processo produttivo, che tradotto significa: “la tecnologia cosa può fare per noi”?  Non solo: la velocità con cui le tecnologie si sviluppano e si sostituiscono obbliga a vedere il lavoratore come un investimento, la cui formazione deve seguire questo andamento
  • La sostenibilità a cui si vuole aspirare può essere sintetizzata con la frase “better with less”, puntando molto su energie rinnovabili e ridurre gli sprechi per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni
  • La resilienza ovvero la necessità di sviluppare un livello più alto di robustezza dei contesti industriali attuali, di cui il mondo ne ha avuto decisamente prova nell’ultimo anno.

In sostanza l’Industria 5.0 vuole riconoscere il potere dell’industria di raggiungere obiettivi sociali al di là dei posti di lavoro e della crescita, per garantire prosperità, facendo sì che la produzione rispetti il nostro pianeta e mettendo il benessere del lavoratore al centro del processo di produzione.