Sul piatto 100 milioni di euro a favore delle micro, piccole e medie imprese che intendono abbracciare le logiche della trasformazione digitale all’interno dei processi produttivi e delle tecnologie previste nel piano impresa 4.0
Le risorse dedicate alla digital transformation dimostrano che il lavoro sta cambiando completamente volto, plasmando un futuro in cui è indispensabile essere flessibili, veloci (dal prototipo alla produzione), qualitativamente solidi (riducendo al massimo gli errori) e, di conseguenza, più competitivi.
Ma quali sono gli investimenti ‘premianti’? Eccone alcuni:
- advanced manufacturing solutions e additive manufacturing
- realtà aumentata e simulation
- integrazione orizzontale e vertical
- industrial internet
- cloud
- cybersecurity
Per ogni azienda, del territorio nazionale, i progetti finanziabili devono prevedere un importo di spesa compreso tra 50.000€ e 500.000€, con tempi di attuazione non superiori ai 18 mesi.
Le tipologie di progetto che le imprese possono presentare riguardano sostanzialmente due macro ambiti:
- Attività di innovazione di processo o di organizzazione:
ovvero spese del personale impiegato nelle attività previste dal progetto, per strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, per servizi di consulenza e le spese generali supplementari.
- Programmi di investimento: acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi di consulenza specialistica, costi a titolo di canone per l’utilizzo, mediante soluzioni di cloud computing, dei programmi informatici, costi per servizi resi dal soggetto promotore capofila.
TIM entra in gioco in qualità di principale operatore di servizi di connessione e di Information Technology del paese, con consulenti specializzati sempre a disposizione per studiare le modalità migliori di digitalizzazione dei processi produttivi e organizzativi, per ogni azienda.
TIM BUSINESS offre la propria expertise a disposizione dei propri clienti in materia di cloud, cybersecurity, realtà aumentata e simulation, integrazione orizzontale e verticale.
Pronti per il futuro?